venerdì 20 gennaio 2012

L'Fbi oscura Megaupload, un affare da 170 milioni di dollari


di Pixel Bros | 20 gennaio 2012


L'avvocato di Kim Dotcom cita il caso Viacom contro YouTube. Mentre il PirateParty ricorda le rimozioni dei contenuti in violazione del copyright. Ma l'FBI non è d'accordo.


L’Fbi ha chiuso ieri il sito di file sharing  Megaupload scatenando una serie di attacchi informatici da parte di Anonymous contro i siti del Dipartimento di Giustizia americano e delle case produttrici cinematografiche.
Doctom, una sorta di guru del file sharing, ha guadagnato milioni di dollari violando il copyright.

Sono quindi iniziate le procedure  per trasferire il founder di Megaupload Limited Kim Dotcom in terra statunitense. Nessuna cauzione per la scarcerazione, solo l'attesa prima di comparire davanti alle autorità a stelle e strisce.
L’accusa per il socio di Megaupload è quella di aver messo in piedi una rete di attività da cybercrimine, capace di fruttare 170 milioni di dollari causando danni per più di mezzo miliardo di dollari ai detentori di copyright. Kim Doctom, 37 anni, fondatore del sito arrestato insieme ad altre tre persone ad Auckland in Nuova Zelanda ha difeso la legittimità delle attività del sito. Megaupload funzionava come un grande spazio web dove archiviava grandi quantità di dati, tutti legali secondo i suoi gestori, ma l’evidenza delle prove in mano all’Fbi mostra il contrario.

"Il governo ha buttato giù una delle più grandi piattaforme di hosting nel mondo - ha spiegato Rothken alla stampa - e l'ha fatto senza offrire a Megaupload la possibilità di difendersi in aula". Secondo il legale, le accuse contro l'impero dei cyberlocker sarebbero decisamente simili a quelle mosse da Viacom nei confronti di YouTube. "Ed era una causa civile - ha aggiunto Rothken - e YouTube vinse".
Negli anni il sito aveva costruito un network capace di generare guadagni per oltre 100 milioni di dollari dalle quote di iscrizione dei suoi membri, con oltre 1000 server in Nord America e 630 in Olanda. Di sicuro i suoi fondatori non erano dei novelli Robin Hood visto che l’FBI li ha trovati in possesso di diverse Maserati, Rolls Royce e Mercedez Benz. Trattasi di organizzazione criminale, per chiamarla con il loro nome, e la censura di Internet in questo caso c’entra proprio poco.

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