di Pixel Bros | 24 gennaio 2012
La musica digitale è in continua crescita a livello globale. Le case discografiche hanno registrato un incremento del fatturato pari all’8% nel 2011, 5,2 miliardi di dollari e il 32% in più del mercato a livello mondiale. Questi i dati del rapporto dell’IFPI International Federation of Phonographic Industry presentato ieri a Londra in occasione del Digital Music Report 2012.
La penetrazione in nuovi mercati di servizi come Itunes, Spotify e Deezer ha contribuito a questa importante crescita. Queste piattaforme sono attive almeno in 58 Paesi. Nel 2011 sono cresciuti i servizi in abbonamento, anche grazie a partnership con importanti player che hanno permesso di raggiungere un pubblico sempre più vasto. Non si tratta più di scaricare una singola traccia (+11%), è aumentato considerevolmente il numero di coloro che scaricano album interi (+24%) e servizi premium in abbonamento. La percentuale di coloro che hanno sottoscritto servizi premium in abbonamento è infatti cresciuta del 65%.
Negli USA, i formati di vendita tradizionali sono stati superati dai canali digitali, ormai diventati la fonte principale di ricavi per le case discografiche.
Ciononostante, la pirateria resta una barriera enoorme alla crescita della musica digitale. A livello globale, il 25% degli utenti che accedono a internet scaricano contenuti musicali in modo illecito. Questo comportamento continua a mettere in crisi le possibilità di sviluppoo del mercato della musica digitale a livello globale nonostante l’incremento di tre punti percentuali dal 2010 (29%) al 2011(32%) dei ricavi dell’industria musicale che proviene dal digitale.
Tuttavia, ci sono però buone ragioni per essere ottimisti sul mercato della musica online secondo Frances Moore, amministratore delegato di Ifpi. “si sono sviluppati molti servizi legali di musica online in tutto il mondo e la scelta sempre più consapevole da parte dei consumatori digitali di utilizzarli, è stata rivoluzionaria”. Moore fa affidamento anche sulla lotta alla pirateria in atto. “Non dobbiamo mollare la presa, abbiamo bisogno di una legislazione attenta e rigorosa da parte dei Governi per combattere il fenomeno dello scambio illegale di contenuti digitali”.
La penetrazione in nuovi mercati di servizi come Itunes, Spotify e Deezer ha contribuito a questa importante crescita. Queste piattaforme sono attive almeno in 58 Paesi. Nel 2011 sono cresciuti i servizi in abbonamento, anche grazie a partnership con importanti player che hanno permesso di raggiungere un pubblico sempre più vasto. Non si tratta più di scaricare una singola traccia (+11%), è aumentato considerevolmente il numero di coloro che scaricano album interi (+24%) e servizi premium in abbonamento. La percentuale di coloro che hanno sottoscritto servizi premium in abbonamento è infatti cresciuta del 65%.
Negli USA, i formati di vendita tradizionali sono stati superati dai canali digitali, ormai diventati la fonte principale di ricavi per le case discografiche.
Ciononostante, la pirateria resta una barriera enoorme alla crescita della musica digitale. A livello globale, il 25% degli utenti che accedono a internet scaricano contenuti musicali in modo illecito. Questo comportamento continua a mettere in crisi le possibilità di sviluppoo del mercato della musica digitale a livello globale nonostante l’incremento di tre punti percentuali dal 2010 (29%) al 2011(32%) dei ricavi dell’industria musicale che proviene dal digitale.
Tuttavia, ci sono però buone ragioni per essere ottimisti sul mercato della musica online secondo Frances Moore, amministratore delegato di Ifpi. “si sono sviluppati molti servizi legali di musica online in tutto il mondo e la scelta sempre più consapevole da parte dei consumatori digitali di utilizzarli, è stata rivoluzionaria”. Moore fa affidamento anche sulla lotta alla pirateria in atto. “Non dobbiamo mollare la presa, abbiamo bisogno di una legislazione attenta e rigorosa da parte dei Governi per combattere il fenomeno dello scambio illegale di contenuti digitali”.
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