Tra poche ore (le 3 di notte italiane) si disputerà ad Indianapolis il 46esimo Super Bowl del football americano. La sfida tra i Giants di New York e i Patriots di Boston, sarà seguita in diretta tv da un pubblico di circa 150 milioni di spettatori americani e svariati altri milioni nel resto del mondo.


Molti degli spot, creati in occasione dell'evento Super Bowl, sono stati pubblicati in anteprima sui siti che condividono video. Basta dire che su YouTube lo spot della Wolkswagen ha realizzato 11 milioni di visualizzazioni in soli 5 giorni. Ma anche quelli di Honda e Coca Cola hanno riscosso un notevole successo sul web.
Tutti gli eventi televisivi sono oramai caratterizzati da una partecipazione, da parte degli spettatori-consumatori, meno passiva di un tempo. Nel momento stesso in cui la trasmissione si sta svolgendo, Twitter, Facebook, etc etc danno la possibilità di commentare in tempo reale e interagire con autori, conduttori e ospiti delle varie trasmissioni, in un ottica non più verticale e unidirezionale, ma orizzontale e partecipativa. A questa logica non poteva sfuggire il Super Bowl. Le aziende sperano che oggetto di commenti, tweet, post etc etc siano non solo le imprese sportive delle due squadre in campo, ma la gara di creatività ingaggiata dalle varie agenzie pubblicitarie, con l'utilizzo frequente di autori di culto, in occasione degli spot prodotti ad hoc per l'evento. Insomma la viralità e vitalità della rete oramai rientra nelle strategie di marketing delle più grosse multinazionali mondiali e la partita di questa notte rappresenta forse l'ufficializzazione di quella nuova frontiera pubblicitaria denominata: social media marketing.
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